Alimentazione sana

Il nostro corpo per vivere e per rimanere in salute ha bisogno di nutrirsi, è per questo motivo che non possiamo fare a meno degli alimenti. Tutto ciò che mettiamo in bocca viene “lavorato” per essere convertito e reso disponibile per dare energia e mantenerci in vita.

Le diverse sostanze contenute negli alimenti vengono trasformate in molecole più piccole per essere assorbite. L’intestino ha il compito di rendere il cibo ingerito componente vitale per l’intero organismo. All’interno del nostro tratto intestinale esistono miliardi di batteri, in grado di degradare sostanze, alimenti e farmaci, inoltre sono in grado di difenderci dagli agenti patogeni e riescono ad aumentare o diminuire le difese immunitarie, influenzando la nostra alimentazione, il nostro tono dell’umore e la nostra capacità di fronteggiamento allo stress. L’insieme dei microorganismi presenti in questo organo rappresentano il microbiota.
L’intestino fa parte del sistema nervoso enterico e lavora in maniera indipendente dal sistema nervoso centrale, ha funzioni altamente specializzate ed è in grado di portarle a termine in maniera autonoma, ciò nonostante, è in stretto collegamento e comunica costantemente con il cervello. Questa comunicazione è bidirezionale ed è determinato dal nervo vago, decimo nervo cranico.

Molti definiscono l’intestino il “secondo cervello”, le fibre nervose al suo interno non sono in grado di pensare, non c’è al suo interno nessun processo cognitivo, nessun pensiero, ma è in grado di sentire. Rappresenta in parte il nostro istinto, si pensi ai diversi modi di dire come “ho agito di pancia”.

Il sistema enterico è sensibile allo stress, alle emozioni ed incide inevitabilmente sul nostro benessere. La salute nasce anche dall’intestino.

Il nostro microbiota si rigenera costantemente e il suo equilibrio e funzionalità è determinato da ciò che mangiamo. La nostra produzione agroalimentare estensiva ed intensiva, l’alimentazione da supermercato, la tendenza sempre più frequente di far uso dei fast food può rompere l’equilibrio tra batteri “buoni” e batteri “cattivi”, creando un microbiota aggressivo.
In questi casi si possono generare delle molecole infiammatorie che dall’intestino, attraverso i villi intestinali e il sangue, raggiungono tutte le cellule e tutti gli organi, cervello compreso, dando vita ad un processo neuroinfiammatorio che può incidere sul tono dell’umore, sullo stato di attivazione ansiogena, sul senso di apatia, affaticamento, variazione dell’appetito, disturbi del sonno, può incidere anche sul deterioramento cognitivo.

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