Psicologo Aosta

Approccio polivagale e psicoterapia

TIPO DI APPROCCIO

L’approccio polivagale in psicoterapia si posa sull’assunto che la persona per stare in uno stato di salute ha bisogno di vivere esperienze di sicurezza.
Partiamo dalla base, se l’uomo vive è grazie ad un cuore che batte, ma se sopravvive all’ambiente caotico che lo circonda è grazie al Sistema Nervoso Autonomo. Esso si divide in Sistema Simpatico e Parasimpatico e, come si comprende già dal suo nome, è fuori dal nostro controllo consapevole. Il suo compito è quello di controllare le funzioni degli organi vitali, quindi regola i battiti cardiaci, la digestione, la respirazione.
Il Sistema Nervoso Autonomo è in grado di rilevare la presenza o l’assenza di un pericolo. Il pericolo può venir dall’interno del proprio corpo, dall’ambiente circostante e dalla relazione con l’altro. In base alla percezione di esso, può attivare 3 risposte fisiologiche diverse in base alla situazione, queste risposte vengono chiamate stati autonomici.

I 3 STATI AUTONOMICI

Stato ventro-vagale: ci permette di calmarci quando ci troviamo in un contesto sicuro, il battito del cuore diminuisce per permetterci di godere del nostro stato di sicurezza. Al primo segnale di pericolo, il nostro organismo mette in moto la reazione di attacco e fuga attraverso l’attivazione del Sistema Simpatico; questo sistema ci permette di agire: fronteggiare la minaccia o fuggire qualora affrontarla non fosse possibile. Quando non siamo in grado di lottare o fuggire si attiva un altro stato detto stato dorso-vagale, all’interno del quale percepiamo una totale assenza di energia, ci troviamo in uno stato di mancanza di forza, di motivazione e di speranza.

In poche parole il nostro sistema nervoso autonomo ha il compito di assicurarci che noi sopravviviamo nei momenti di pericolo, e quindi deve essere in grado di rilevare la minaccia e di attivare il nostro corpo per la risposta di attacco e fuga, e che prosperiamo nei momenti sicuri, inibendo la risposta di sopravvivenza e favorendo la capacità innata di connetterci con l’altro e quindi di entrare in relazione col mondo circostante.

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DI COSA ABBIAMO BISOGNO

Biologicamente noi per sopravvivere abbiamo bisogno dell’altro, se quando nasciamo veniamo lasciati nella culla, moriamo, il pianto del neonato invece è in grado di attivare nella persona che ci è accanto il sistema di accudimento. Ecco che il piccolo piange e il caregiver lo prende in braccio, lo coccola se spaventato, lo copre se ha freddo, lo nutre se ha fame, lo pulisce se sporco. Le esperienze della prima infanzia e poi quelle a divenire plasmano costantemente il proprio sistema nervoso autonomo. Se le persone accanto a noi hanno avuto difficoltà a modulare i nostri bisogni, il bambino apprende che l’ambiente circostante è ostile, portandolo ad essere tendenzialmente in allerta.

Le emozioni spiacevoli che non hanno avuto la possibilità di poter essere elaborate e trasformate nelle relazioni interpersonali, prima di tutto dalla relazione di attaccamento primaria e poi nelle relazioni successive, mantengono il Sistema Nervoso Autonomo (SNA) in uno stato di attivazione/difesa cronico (iper/ipoarousal). Questo stato cronico determina danni psicobiologici a sfavore degli organi più vulnerabili e dello stato mentale della persona.

La teoria polivagale applicata alla psicoterapia fornisce al terapeuta una chiave di lettura chiara del comportamento problema della persona.

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